IL VALORE DELL’EMPATIA


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L’EMPATIA

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Empatia

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Traduzione della vignetta:

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Sig. Direttore, ieri ho partecipato al corso dove ci hanno insegnato l’importanza del concetto “Empatia = Mettersi nei panni dell’altro”. Per mettere in pratica quanto appreso, perchè non si mette al mio posto ed io al suo per un paio di mesi?

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Che cosa è l’empatia

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L’empatia consiste nel rendersi conto  di ciò che sentono gli altri  senza che arrivino a dircelo, nel captare il significato delle loro emozioni. L’opposto di empatia sarebbe l’antipatia, l’avversione a solidarizzare con gli altri. Quindi  l’empatia è una capacità del cuore di comprendere i pensieri e le emozioni degli altri, di mettersi nei panni degli altri e condividere i loro sentimenti. Non c’è bisogno di passare attraverso le stesse condizioni di vita e le stesse esperienze per comprendere chi ci sta intorno, basta essere in grado di intuire  il significato nascosto dei messaggi verbali e non verbali che l’altra persona vuole trasmetterci, e fare in modo che si senta compresa in una maniera unica e speciale.

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Amare è in un certo senso prevedere e prevenire i bisogni degli altri

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L’empatia è quella funzione morale che ci permette di non essere sempre egocentrici e di vedere le cose dal punto di vista dell’altro. E’ soprattutto un dono naturale, ma che si può sviluppare con la pratica di ascoltare gli altri. C’è una totale indipendenza del concetto di empatia qui descritto, con quello accademico o filosofico. 

 

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Ci sono tre modi principali per diventare più sensibili ai bisogni e ai sentimenti degli altri: ascoltare, osservare ed immaginare.

1. Ascoltare con mente aperta e senza pregiudizi.

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Quante volte al giorno, alla settimana, o al mese, ti capita che stai parlando con qualcuno, quando improvvisamente ti rendi conto che da un bel po’ non  stavi più ascoltando quello che dice? La saggezza popolare dice che abbiamo due orecchie per ascoltare e una bocca per parlare, perché dovremmo ascoltare il doppio di quanto parliamo. Quanto semplice sembra e quanto difficile è praticarlo. L’ascolto è semplicemente l’arte di smettere di parlare con l’altro e concentrarsi su quello che sta cercando di dirci inconsciamente  con le sue parole, i gesti, il tono della voce, i movimenti del corpo. 

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Impariamo ad ascoltare con empatia

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L’ascolto empatico richiede una attenzione focalizzata, in cui si cerca di evitare qualsiasi distrazione. Ma il guaio è che la nostra mente non è preparata per ascoltare con empatia. È abituata invece a prendere il controllo della conversazione, a non lasciare  terminare l’esposizione del discorso all’altro, ad interrompere continuamente la conversazione, a emettere pregiudizi. Andiamo riempiendo la conversazione  coi racconti delle nostre vicende personali, mentre smettiamo di ascoltare attentamente quando parlano gli altri.

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Tralasciamo perciò due principi basici di una piacevole conversazione:

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a) di prestare interesse a quello che ci stanno dicendo.

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b) non interrompere mentre gli altri stanno parlando. 

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Ascoltando con attenzione, ci potremmo rendere conto delle eventuali difficoltà altrui. E quanto più miglioriamo la nostra capacità di ascolto, tanto maggiori sono le probabilità  che gli altri ci aprano il loro cuore e ci rivelino i loro sentimenti.  

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2.Osservare. 

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Non tutti ci diranno apertamente come si sentono o cosa stanno passando. Tuttavia, un osservatore attento si renderà facilmente conto se il suo amico/a  è depresso, o sta attraversando un brutto periodo, o semplicemente è giù di morale.  

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3. Usare l’immaginazione.

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Non sarebbe male che ogni tanto ci ponessimo qualche domanda, tipo: “Se io mi trovassi in quella situazione, come mi sentirei? Quale  sarebbe la mia reazione? Di cosa avrei bisogno? Cosa vorrei che gli altri facessero per me?”

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In ogni atto comunicativo intervengono sempre tre elementi: verbale (parole), uditivo (ciò che sentiamo) e visivo (ciò che vediamo). Affinchè un messaggio possa essere credibile, tutti e tre gli elementi devono essere coerenti tra di loro (nessuno ci crederebbe se diciamo con parole di essere triste e lo diciamo con un atteggiamento allegro).  Normalmente ci risulta più facile giudicare gli errori degli altri che capire i loro sentimenti. 

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Mettersi nei panni dell’altro,

almeno con l’immaginazione

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Dovremmo  invece fare tutto il possibile per cercare almeno di immaginare l’angoscia che sta sperimentando una  persona in un dato momento,  questo ci aiuterà sicuramente a comprenderla piuttosto che giudicarla.  Oggi c’è una tendenza a minimizzare ciò che preoccupa l’altro, o addirittura cercare di ridicolizzare i suoi sentimenti. (Basta guardare le moderne telenovele  in TV per rendersene conto). Ci sarebbe non solo di provare a percepire, ma anche  di rispondere in qualche modo alle preoccupazioni ed ai sentimenti degli altri.  

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Alcuni tratti dell’empatia non verbale sono: l’espressione del volto, il sorriso, il tono della voce, la gestualità.

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Con queste capacità  una persona è in grado di convincere, ispirare e incoraggiare. C’è gente che, senza proporselo volontariamente, manifestano effusioni di simpatia verso tutti;  potremmo definirle come persone amabili per natura,  e a volte possiamo anche notare una luce nei loro occhi e un sorriso sul loro volto, che accentua ancora di più il loro atteggiamento gioioso verso la vita.  

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Il sorriso è il più contagioso dei segnali emotivi.

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Esso ha un potere quasi irresistibile di risvegliare un sorriso negli altri. L’atto di sorridere incoraggia sentimenti e pensieri positivi. Valorizzare gli altri, esprimere verbalmente il bene che c’è negli altri; questa è vera empatia.  L’assenza di sorriso la troviamo nei criminali spietati, in soggetti psicopatici e nei delinquenti incalliti in genere.

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L’empatia è l’opposto di anti-empatia: egoismo, invidia, antipatia e gelosia

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Per prevenire il manifestarsi dell’antipatia è importante cercare di stimolare l’empatia, perchè essa svolge anche un ruolo molto  importante nello sviluppo della comprensione di se stessi e degli altri. Per prevenire  l’invidia bisogna favorire lo sviluppo della fiducia in se stessi e negli altri, e sviluppare aspettative e modelli positivi nelle relazioni sociali, e di acquisire le capacità adatte per far fronte alla tensione dello stress emotivo. Le persone di solito non esprimono verbalmente le loro emozioni per un eccesso di privacy. La chiave che ci consente l’accesso al cuore delle emozioni degli altri sta nella nostra capacità di catturare i segnali non verbali del loro messaggio (il tono della voce, i gesti, l’espressione del viso, ecc.).

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Le donne sono più empatiche degli uomini

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In quest’arte del cuore le donne tendono a superare nettamente gli uomini. C’è una netta demarcazione tra l’empatia popolare con il concetto intellettuale espresso dagli accademici. Il successo su cui si fonda  ogni relazione sociale dipende principalmente dalla conoscenza e applicazione  dell’empatia, cioè quella capacità di sintonizzarsi emotivamente con gli altri. L’uso di questa capacità abbraccia una vasta gamma di attività (vendita, gestione aziendale, solidarietà, la politica, le relazioni sentimentali, l’educazione dei nostri figli, ecc.).

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Caratteristiche della persona empatica

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1. Sono grandi osservatori dei dettagli che agli altri passano inosservati. 

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2. Possono adattarsi a molte diverse situazioni socio-economiche, e anche intellettuali. Generalmente hanno una capacità di adattamento camaleontica.

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3. Possono dare dei giudizi molto precisi sulle qualità e sul valore delle persone.

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4. Posseggono una grande memoria emozionale. Al sentire le emozioni degli altri, ciò li porta ad archiviare, catalogare e ricordare altre persone con problemi simili e farsi una rapida impressione generale del problema.  

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5. Provocano delle reazioni positive in altre persone. Fanno si che le persone si sentono bene, le equilibrano. Sono quel tipo di persone che con la sola presenza infondono sicurezza e pace, che mettono la voglia di fare le cose, che infondono energia ed entusiasmo.  

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L’empatia nei nostri figli. 

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La capacità di empatizzare  inizia a svilupparsi fin dall’infanzia. E’ molto importante una buona comunicazione emotiva in famiglia fin dall’inizio.  Dobbiamo insegnare ai nostri figli a vivere con riguardo e rispetto per gli altri.  Vivere senza rispetto per gli altri, oltre che  impossibile, deve essere molto noioso. Per prevenire l’invidia e l’antipatia  è importante cercare di stimolare l’empatia, che svolge un ruolo molto importante nello sviluppo della comprensione di se stessi e degli altri. Dobbiamo insegnare loro ad ascoltare pazientemente gli altri, ad aspettare il proprio turno per parlare,  permettere ai nostri figli di adattarsi in ogni tipo di ambiente sociale. 

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La mancanza di fratelli, la scarsa relazione in famiglia rende sempre più difficile creare un clima di empatia coi figli. L’empatia è imprescindibile  per la loro futura vita familiare e professionale.  Si deve sempre provare a costruire un legame emotivo tra il bambino e le persone più  importanti nella sua vita. Dedica un po’ di tempo, riservato per ogni bambino, per stabilire un legame empatico con lui. Ogni figlio deve sentirsi veramente amato dai genitori così com’è.  

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Tratti di un’educazione empatica:

  

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1. Saper comprendere.  

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2. Imparare a servire. 

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3. Valorizzare gli altri.  

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4. Consolare. 

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5. Dimostrare l’amore e l’affetto che provi per loro.  

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6. Incoraggiare.  

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7. Stare a fianco di chi soffre.  

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8. Dimostrare senso dell’umorismo.  

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9. Dare importanza a ciò che sentono ed esprimono.  

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10. Come ho detto prima, usare l’immaginazione. 

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La gratitudine

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Si dovrebbe insegnare ai bambini ad essere grati per tutto, sia coi piccoli coetanei che coi grandi. Noi li dobbiamo incoraggiare ad esprimere la gratitudine. Non è abbastanza provare gratitudine verso qualcuno, è ancora più importante  esprimerla.  Le radici della formazione dell’empatia dobbiamo ricercarle nella nostra prima infanzia. Il grado di empatia dei bambini è direttamente proporzionale al tipo di educazione che hanno ricevuto dai loro genitori. I bambini sono più empatici quando nella loro educazione si inculca la presa di coscienza del danno che il suo comportamento può causare ad altre persone. 

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L’empatia è una sintonia emotiva. Il risultato di questa armonia tra genitori e figli è straordinario. Quando i genitori non riescono reiteratamente a mostrare empatia verso le emozioni del loro bambino, il bambino facilmente tenderà a cessare di esprimere le sue emozioni o può anche cessare di sentire questo tipo di emozioni. I bambini possono anche sviluppare una gamma di emozioni negative a seconda degli stati d’animo che hanno assorbito dai loro genitori e dall’ambiente in cui vivono. 

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Conoscenza di sé. Auto-conoscenza.

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Al fine di poter acquisire e far proprio questo sentimento, è importante conoscere se stessi. Per sviluppare l’empatia, per primo dovremmo imparare a sentirci bene con noi stessi. Porci delle domande, tipo “Come me la cavo nella vita? Come va la mia salute? Che qualità di vita ho? Qual è il mio modo di relazionarmi in famiglia, nella società e nel lavoro? 

La coscienza di sé è la facoltà su cui si erige l’empatia, poiché  quanto più aperti ci troviamo a vivere le nostre emozioni, tanto maggiore sarà la nostra competenza nella comprensione dei sentimenti altri. Alcune persone non hanno la minima idea di ciò che sentono emotivamente, e quindi rimangono disorientate circa i sentimenti che provano coloro che le circondano. Essendo cresciuti sordi alle loro emozioni, mancano di quella sensibilità necessaria per intuire le emozioni e i sentimenti trasmessi dalle parole e dalle azioni degli altri.  

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L’empatia nel mondo professionale

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L’empatia è diventata un requisito sempre più importante nel mondo delle aziende e del business. Potremmo imbatterci facilmente in un annuncio di questo tipo. 

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Offerta di impiego:

Cercasi persone empatiche per lavoro dinamico

con sede a Milano 

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In questo campo, l’empatia richiesta è la capacità di saper considerare i sentimenti dei dipendenti per prendere decisioni intelligenti. Oggi l’empatia è particolarmente importante per tre motivi:  

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1. Il crescente uso di gruppi di lavoro che lavorano in equipe.

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2. La velocità della globalizzazione in tutti i settori produttivi.

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3. La necessità di trattenere le persone di talento nella propria struttura aziendale.

L’empatia è l’antidoto contro ogni malinteso

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Il dialogo interculturale e multietnico può facilmente generare equivoci e malintesi. L’empatia è l’antidoto. Le persone che la posseggono hanno una profonda conoscenza dell’esistenza e dell’importanza delle differenze etniche e culturali.  In questi casi l’empatia svolge un ruolo chiave nel trattenere il talento. I leader ne hanno sempre fatto largo uso per  trattenere i dipendenti di talento. La direzione dell’azienda  sa bene che quando le persone più eccellenti lasciano un’azienda, si portano con loro tutte le  conoscenze che hanno acquisito dentro di essa, è questo è da evitare a qualsiasi costo.  

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2 Risposte to “IL VALORE DELL’EMPATIA”

  1. Daniele Says:

    Io credo che il Maestro non arriva se l’allievo non è pronto, perchè non è l’allievo che sciegli il MAestro ma il contrario.
    Quindi, quando l’allievo è pronto, il Maestro arriva…

  2. traslochi-roma Says:

    bel servizio da provare, complimenti per il blog 😉 Aspettiamo nuovi aggiornamenti al Blog !!


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